L’imprenditoria femminile è l’insieme delle attività e delle imprese fondate o gestite da donne di qualsiasi età e provenienza. Si tratta di numeri importanti nel panorama dell'imprenditoria italiana. Una recente fotografia scattata dall'Ufficio Studi Confcommercio ha rilevato che sul totale degli occupati, il 42% è donna. Il settore che accoglie più quote rosa è il terziario. Dopo la pandemia, il numero delle imprese guidate da donne è considerevolmente aumentato. E questo anche grazie a incentivi e bonus che sostengono l'imprenditoria femminile. Vediamo quali sono.
Smart&Start Italia
L'incentivo denominato Smart&Start Italia sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative. Finanzia progetti con spese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. Non sono previste graduatorie né scadenze. Le domande, infatti, vengono analizzate tutte, in base all'ordine di arrivo. I finanziamenti sono erogati sulla base del business plan.
Le donne che avviano una startup innovativa possono beneficiare di un incentivo composto da un finanziamento a tasso zero, senza alcuna garanzia, a copertura del 90% delle spese ammissibili. Inoltre le donne che avviano una startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia ovvero in quelle localizzate nel Cratere sismico del Centro Italia possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo e restituire così solo il 70% del finanziamento ricevuto.
Le donne che vogliono costituire una una startup innovativa in Italia ovvero che l'hanno costituita da non più di 60 mesi e l'hanno iscritta alla sezione speciale del registro delle imprese possono presentare la domanda a Invitalia.
Il finanziamento copre le spese necessarie ad acquistare beni di investimento, servizi, spese del personale e costi di funzionamento aziendale.
Resto al Sud
È destinata anche alle donne under 56 la misura Resto al Sud, incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali:
- in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
- nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria);
- nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
Sono finanziabili i progetti che rientrano nei seguenti settori:
- attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- turismo;
- commercio;
- attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).
Sono escluse le attività agricole.
La misura copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.
La misura Resto al Sud è stata ampiamente trattata nell'ebook Guida all'incentivo Resto al Sud al quale ti rimando per ogni utile approfondimento. Il testo ti aiuterà a comprendere meglio le opportunità dell'incentivo e ti guiderà nel processo di presentazione della domanda di accesso.
Finanziamenti alle donne nel 2024
Nel 2024 arriveranno nuovi fondi per l’imprenditoria femminile. Questo è ciò che emerge dal Disegno di Legge Made in Italy. Le neo-imprenditrici potranno accedere a finanziamenti agevolati a tasso zero, con una copertura fino al 90%, per progetti che prevedono investimenti fino a 3 milioni di euro.
Il testo del provvedimento istituisce una riserva di 15 milioni di euro destinata al finanziamento di iniziative di autoimprenditorialità promosse da donne e allo sviluppo di nuove imprese femminili.
Da ricordare che l’articolo 45, comma 1, della legge n. 144 del 1999, allo scopo di realizzare un sistema efficace ed organico di strumenti intesi a favorire l’inserimento al lavoro ovvero la ricollocazione di soggetti rimasti privi di occupazione, ha delegato al Governo l’adozione di uno o più decreti legislativi contenenti norme intese a ridefinire il sistema degli incentivi all'occupazione ivi compresi quelli relativi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego, con particolare riguardo all’esigenza di migliorarne l’efficacia nelle aree del Mezzogiorno.
Dal 2024, pertanto, le imprenditrici potranno beneficiare della concessione di mutui agevolati per gli investimenti, a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile (elevabile, in casi specifici, al 90%).
Più in particolare, i soggetti beneficiari sono le imprese di piccola dimensione, costituite in forma societaria da non più di sessanta mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. La compagine societaria deve essere composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ovvero da donne.
Gli investimenti ammissibili non devono superare il milione e mezzo di euro, e devono riguardare la produzione di beni nei settori dell'industria, dell'artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli ovvero l'erogazione di servizi in qualsiasi settore, incluse le iniziative nel commercio e nel turismo. L'importo massimo delle spese ammissibili è innalzato a 3 milioni di euro per le imprese costituite da almeno trentasei mesi e da non oltre sessanta mesi.
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