In questi giorni il governo è al lavoro per definire, entro fine anno, la manovra 2025. Previste novità in riferimento al sistema fiscale per le imprese e le famiglie. Con questo articolo si vogliono evidenziare le novità che interesseranno tutti i cittadini e gli imprenditori a partire dal 1° gennaio 2025.
Le misure della manovra 2025
Secondo le più recenti stime dell’Istat, la crescita del Paese Italia si è arrestata nel terzo trimestre di quest’anno, dopo un moderato sviluppo registrata nel primo semestre. A pesare maggiormente, il calo delle esportazioni, l’incertezza a livello globale e la mancanza di vigore del ciclo europeo. Per non parlare, poi, del deterioramento della fiducia di famiglie e imprese, soprattutto nel comparto dei servizi. Le imprese, in particolare, registrano il calo degli ordini e il conseguente sottoutilizzo degli impianti dovuti ad un rallentamento della produzione.
A incidere favorevolmente, invece, la riduzione dei tassi di interesse e il recupero del potere di acquisto delle famiglie. In questo contesto, tuttavia, la manovra 2025 aumenta l’indebitamento netto rispetto alla legislazione vigente per 8,9 miliardi nel 2025, 15,0 nel 2026 e 25,2 nel 2027. Le misure espansive ammonterebbero a quasi 32, 36 e 45 miliardi rispettivamente nel triennio 2025/2027.
Modifiche all’Irpef
Il principale intervento introdotto dalla manovra 2025 è certamente la rimodulazione degli scaglioni dell’Irpef e la conseguente riduzione del cuneo fiscale per i lavorati dipendenti (in assenza di interventi, le misure attualmente vigenti si esauriranno con la fine dell’anno).
Sembra, quindi, essere confermata la riduzione degli scaglioni Irpef da quattro a tre, benché si tratti di un intervento particolarmente oneroso considerando che rappresenta circa la metà del totale delle risorse impiegate.
Diventerà, pertanto, permanente l’estensione dell’aliquota del 23% fino a 28mila euro di reddito complessivo. Di conseguenza, sarà eliminato il secondo scaglione.
La no tax area per i redditi da lavoro dipendente sarà pari a euro 8.500 (analoga a quella dei redditi da pensione).
Da segnalare, infine, l’introduzione di alcune limitazioni alla possibilità di usufruire delle detrazioni per carichi familiari: sarà possibile beneficiare delle detrazioni per figlio a carico di età pari o superiore a 21 anni fino al compimento dei 30 anni (eccetto i casi di disabilità).
Bonus per figli
A favore delle famiglie arriva un bonus da riconoscere per ciascun figlio nato in nuclei familiari con ISEE inferiore a 40mila euro.
Al fine di contrastare il calo delle nascite, è introdotto un bonus di mille euro per ogni nascita o adozione. L’incentivo è erogato, su richiesta, dall’INPS a condizione che il nucleo familiare di appartenenza abbia un ISEE inferiore a 40mila euro.
Le lavoratrici dipendenti o autonome, se sono madri di almeno due figli dei quali almeno uno inferiore a dieci anni, potranno beneficiare di un parziale esonero contributivo a condizione che abbiano una retribuzione o un reddito imponibile ai fini previdenziali inferiore a 40mila euro.
Pensioni
La manovra 2025 prevede una proroga delle misure esistenti relative alla flessibilità in uscita, conosciute come Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale, confermando le principali modifiche apportate dalla legge di bilancio 2024.
Confermato, inoltre, l’incentivo per i lavoratori che restano in servizio: chi rinuncia ad aderire a Quota 103, ovvero i lavoratori del regime misto che scelgono di non richiedere il pensionamento anticipato, potrà godere della quota dei contributi previdenziali a proprio carico direttamente in busta paga. Il beneficio non concorrerà alla formazione dell’imponibile fiscale.
Contrasto all’evasione fiscale
Sarà dato maggiore impulso al pagamento mediante sistemi elettronici. Più in particolare, affinché le spese di viaggio, vitto e alloggio possano essere deducibili ai fini Irpef, Ires e IRAP dovranno essere pagate mediante strumenti tracciabili.
Previsto, inoltre, un ulteriore adempimento, che decorrerà da gennaio 2026, inerente alla trasmissione dei dati relativi ai pagamenti elettronici.
Contributi previdenziali
Il taglio dei contributi previdenziali sarà sostituito da un duplice strumento:
- per i contribuenti con reddito complessivo inferiore ai 20.000 euro viene introdotto un bonus proporzionale al reddito da lavoro dipendente (con aliquota decrescente);
- per quelli con reddito complessivo compreso tra 20.000 e 40.000 euro è prevista l’introduzione di una nuova detrazione.
Il bonus avrà le seguenti aliquote:
- 7,1% per redditi da lavoro dipendente inferiori a 8.500 euro;
- 5,3% per quelli compresi tra 8.500 e 15.000 euro;
- 4,8% per quelli superiori a 15.000 euro.
ZES unica
A partire dal 1° gennaio 2024, la ZES unica ha sostituito le otto precedenti Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno. Nel mese di luglio è stato approvato il primo Piano Strategico ZES di durata triennale, che definisce una politica di sviluppo in linea con il PNRR, identificando filiere e tecnologie da promuovere e rafforzare.
Le aziende già operative nella ZES e quelle che vi si insedieranno in futuro godranno di un’autorizzazione unica per l'avvio delle attività produttive e del riconoscimento del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, secondo quanto previsto dalla Legge 208/2015, nella misura massima consentita dalla Carta europea per gli aiuti di Stato 2021-27.
Cripto attività
La tassazione sui guadagni derivanti da cripto-attività è aumentata dal 26% al 42%, con un impatto minimo sulle entrate fiscali. Questa modifica rappresenta un cambiamento significativo rispetto al regime introdotto solo due anni fa, quando, con la legge di bilancio per il 2023, l’aliquota era stata equiparata a quella applicata agli investimenti finanziari tradizionali.
In quella occasione, si era anche offerta ai detentori di cripto-attività la possibilità di regolarizzare investimenti e proventi tramite il pagamento di un importo forfettario.
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