L’IVA sul pane è una questione che genera spesso dubbi e incertezze tra i produttori e i consumatori. A seconda del tipo di prodotto, infatti, l’aliquota può variare dal 4% al 10%. Ma quali sono i criteri per stabilire la corretta tassazione? L’Agenzia delle entrate ha fornito alcuni chiarimenti con la risposta all’interpello n. 546 del 16 agosto 2021, basandosi sulla classificazione merceologica dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e sulla normativa vigente.
IVA sul pane al 4% o al 10%. Dipende dal tipo di prodotto. Sul tema è intervenuta l’Agenzia delle entrate con risposta all’interpello n. 546 del 16 agosto 2021 per chiarire che, in riferimento all’IVA sulla panetteria, ad incidere è la classificazione dell’Agenzia delle dogane.
L’IVA sul pane può essere del 4% o del 10%. Per determinare la corretta aliquota da applicare occorre fare riferimento alla classificazione dell’Agenzia delle dogane. La risposta all’interpello 546 del 16 agosto 2021 dell’Agenzia delle entrate non lascia spazio a equivoci.
Il chiarimento è stato richiesto a seguito delle modifiche apportate dalla Legge di bilancio 2019 all’art. 75, c. 2 della legge 30 dicembre 1991, n. 413, norma di interpretazione autentica che stabilisce cosa debba intendersi per prodotti della panetteria ordinaria che scontano l’IVA al 4%, ai sensi del n. 15) della Tabella A, parte II del Decreto IVA. La modifica in commento ha, in sintesi, ampliato l’elenco degli ingredienti ammessi tra i prodotti della panetteria ordinaria includendo anche zuccheri, grassi, oli, cereali, semi, erbe aromatiche e spezie.
In questo modo, il legislatore ha ammesso al trattamento di favore anche quei prodotti di largo consumo che, per la presenza nella loro composizione di alcuni ingredienti, sarebbero stati classificati tra prodotti della panetteria fine, ricompresi al n. 68) della Tabella A, parte II del Decreto IVA, per i quali è applicabile l’aliquota IVA al 10%.
A tal proposito, l’Agenzia delle entrate chiarisce che ai fini della corretta tassazione IVA, il punto fermo resta la legge 580/1967 che detta la disciplina per la lavorazione e commercio dei cereali, degli sfarinati, del pane e delle paste alimentari. Ma a sciogliere ogni dubbio è la classificazione merceologica dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Pertanto, ai fini della corretta applicazione dell’aliquota IVA occorre valutare quali prodotti rientrino nell’agevolazione prevista dalla legge n. 580/1967 e all’ampliamento degli ingredienti ammessi a opera della Legge di Bilancio 2019.
L’IVA è indubbiamente una delle imposte più longeve del nostro sistema tributario. Basti pensare che il decreto istitutivo è dell’anno 1972 e si ispira ad una normativa, quella dell’IGE, ben più datata. Nel corso degli anni, tuttavia, la disciplina ha avuto numerose modifiche anche per essere adattata alle disposizioni comunitarie. Per avere un quadro chiaro dell’imposta e delle più recenti modifiche introdotte puoi fare riferimento al mio libro intitolato Obblighi e adempimenti IVA nelle operazioni nazionali. È un manuale di facile consultazione, utile a imprenditori, professionisti e commercialisti poiché presenta l’intera disciplina dell’imposta sul valore aggiunto e la espone in modo chiaro e aggiornato.
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