Aprire un asilo nido è un’idea imprenditoriale che richiede passione per i bambini, competenze educative e una buona pianificazione. Se vuoi realizzare il tuo sogno di lavorare con i più piccoli, ecco alcuni aspetti da tenere in considerazione. In questo articolo ti darò, inoltre, alcuni consigli su come avviare la tua attività, gestirla al meglio e portarla al successo.
Cos’è un asilo nido e a chi si rivolge
Un asilo nido è un servizio socio-educativo rivolto ai bambini di età compresa tra tre mesi e tre anni che offre opportunità di gioco, socializzazione e apprendimento. In un asilo nido, i bambini iniziano a costruire la loro personalità, a stabilire legami significativi oltre quelli familiari e a esplorare la realtà che li circonda in un ambiente sicuro, accogliente e stimolante.
Aprire un asilo nido, quindi, non significa solo mettere a disposizione uno spazio dove accogliere i piccoli nei momenti di assenza dei genitori ma, soprattutto, vuol dire farsi carico di un vero e proprio progetto educativo, primo step nel processo di formazione e sviluppo del bambino.
Requisiti soggettivi per aprire un asilo nido
Il personale dell'asilo nido deve essere costituito necessariamente da:
- coordinatore con una delle seguenti lauree:
- scienze dell'educazione;
- psicologia;
- sociologia;
- operatore socio educativo con il seguente titolo di studio:
- diploma di maturità magistrale;
- diploma di liceo psico-socio-pedagogico;
- diploma di tecnico di servizi sociali;
- diploma di assistente di comunità infantile;
- abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio;
- operatore servizi sociali;
- assistente per l’infanzia;
- vigilatrice d’infanzia;
- puericultrice.
- cuoco, qualora vengano somministrati pasti direttamente confezionati.
Requisiti asilo nido
Ecco cosa serve per aprire un asilo nido.
Affinché una struttura sia idonea ad ospitare bambini è necessario che sia localizzata preferibilmente al piano terra e, comunque, non oltre il primo piano o l'ammezzato, sia dotata di impianto elettrico con numero di prese limitato al massimo e con quelle esistenti opportunamente schermate, sia arredata e ricca di attrezzature e giochi con caratteristiche antinfortunistiche, rispetti le norme igieniche e di sicurezza, sia conforme alle norme vigenti in materia di urbanistica, sicurezza degli impianti, prevenzione incendi, prevenzione fulmini e agenti atmosferici, siano eliminate le barriere architettoniche.
Le caratteristiche della struttura variano da regione a regione e da comune a comune, quindi è bene informarsi presso gli enti competenti prima di avviare l’attività. In linea generale, la struttura deve essere:
- pulita, areata e luminosa;
- dotata di impianti elettrici, idrici e del gas a norma;
- arredata in modo funzionale e sicuro, con paraspigoli sui mobili e sui tavoli;
- provvista di una zona riposo con lettini, che può essere separata o integrata nell’area gioco;
- provvista di un bagno con fasciatoio e di un ulteriore bagno per il personale;
- adeguata alle norme igienico-sanitarie e antincendio.
Inoltre, la struttura deve rispettare i parametri stabiliti dal Comune o dalla Regione riguardo al:
- numero massimo di bambini da ospitare;
- dimensioni minime dei locali e delle superfici;
- apertura minima (di solito almeno 42 settimane all’anno e 5 giorni a settimana).
Come aprire un asilo nido
Per aprire un asilo nido è necessaria autorizzazione sanitaria rilasciata dall'ASL qualora i pasti siano preparati all'interno dell'asilo, segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), certificato di prevenzione incendi rilasciato dal comando provinciale dei vigili del fuoco (non necessario per asili nido con capienza fino a 30 persone), Comunicazione Unica.
Puoi venire a conoscenza dell'intera procedura di avvio e i necessari suggerimenti per la gestione, con le regole e i requisiti da rispettare se vuoi avviare un servizio per l'infanzia scaricando l'ebook intitolato Ludoteche, baby parking e servizi integrativi per l'infanzia. Il testo ti consente di acquisire le necessarie informazioni per avviare e gestire una ludoteca, un baby parking o, più in generale, un servizio integrativo per l'infanzia. Ti tornerà utile anche laddove tu voglia avviare un asilo nido nella tua abitazione.
Quali sono i costi per aprire un asilo nido
I costi per aprire un asilo nido dipendono da diversi fattori, come la tipologia di struttura (se privata o convenzionata), la dimensione dei locali, l’arredamento, il personale, le attrezzature, le utenze, le tasse e le assicurazioni.
In generale, si può stimare che per avviare un asilo nido occorra un investimento iniziale tra i 50mila e i 100mila euro, a cui si aggiungono i costi fissi mensili tra i 5mila e i 10mila euro.
Per ridurre i costi iniziali, si può optare per soluzioni alternative come:
- aprire un asilo nido in casa: si tratta di ospitare un numero limitato di bambini (di solito non più di 5) nella propria abitazione, diventando una tagesmutter (mamma di giorno). Per farlo, occorre seguire dei corsi di formazione specifici, richiedere l’autorizzazione al Comune e adeguare la casa alle norme di sicurezza e igiene. Questa soluzione ha il vantaggio di ridurre i costi di affitto e di offrire un ambiente familiare ai bambini ma richiede anche grande pazienza, amorevolezza e professionalità;
- aprire un asilo nido in franchising: si tratta di affiliarsi a una catena di asili nido già esistente, che offre il proprio marchio, know-how, supporto e materiale didattico. Per farlo, occorre pagare una quota di ingresso e una royalty periodica, oltre a rispettare gli standard qualitativi e le linee guida imposte dalla rete. Questa soluzione ha il vantaggio di facilitare l’avvio dell’attività e di beneficiare della notorietà e dell’assistenza del franchisor ma richiede anche una maggiore dipendenza e una minore autonomia;
- aprire un asilo nido come associazione culturale: si tratta di costituire un’associazione senza scopo di lucro che gestisce un asilo nido con finalità educative e sociali. Per farlo, occorre redigere uno statuto, eleggere gli organi direttivi, registrare l’associazione presso l’Agenzia delle entrate e richiedere l’autorizzazione al Comune. Questa soluzione ha il vantaggio di avere una fiscalità agevolata e di poter accedere a finanziamenti pubblici o privati, ma richiede anche una maggiore complessità organizzativa e una minore redditività.
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