Aprire un’attività in Italia è il sogno di molti italiani che vogliono mettersi in proprio e creare il proprio reddito. Tuttavia, non sempre è facile trovare l’idea giusta, i finanziamenti necessari e affrontare la burocrazia. In questo articolo, ti darò alcuni consigli utili su come aprire un’attività in Italia nel 2023, quali sono i requisiti, i costi e le opportunità da cogliere.
Ti parlerò delle nuove forme giuridiche che permettono di creare un'attività d'impresa anche con un piccolo capitale sociale, delle procedure per la costituzione della società, degli strumenti che ti aiuteranno a comprendere se la tua idea può raggiungere il successo e a stimare il fabbisogno finanziario. Ti parlerò, infine, delle principali forme di finanziamento specifiche per piccole e medie imprese. E, per finire, ti fornirò tutti gli strumenti necessari per aiutarti ad aprire un'impresa di successo.
Trovare la giusta idea di business
Prima di aprire un’attività, devi avere un’idea di business valida e innovativa, che risponda a un bisogno o a un problema dei potenziali clienti. Per trovare l’idea giusta, puoi seguire questi passaggi:
- fai una ricerca di mercato per capire quali sono le tendenze, le esigenze e le preferenze dei consumatori nel tuo settore di interesse;
- analizza la concorrenza per individuare i punti di forza e di debolezza dei tuoi competitor e le possibili nicchie di mercato da sfruttare;
- valida la tua idea con test e feedback da parte dei tuoi potenziali clienti, per verificare se il tuo prodotto o servizio è realmente richiesto e apprezzato;
- definisci il tuo business model, ossia come intendi generare valore e reddito con la tua attività.
Scelta della forma giuridica
Un altro aspetto importante da considerare prima di aprire un’attività è la scelta della forma giuridica più adatta alle tue esigenze e al tuo budget. In Italia, esistono diverse forme giuridiche tra cui puoi scegliere:
- impresa individuale: è la forma più semplice e meno costosa ma comporta una responsabilità illimitata del titolare nei confronti dei creditori;
- società di persone: è una forma che prevede la partecipazione di più soci, che rispondono in solido delle obbligazioni sociali con il loro patrimonio personale;
- società di capitali: è una forma che prevede la partecipazione di più soci, che rispondono delle obbligazioni sociali solo fino all’ammontare del capitale sociale sottoscritto;
- cooperativa: è una forma che prevede la partecipazione di più soci, che perseguono uno scopo mutualistico e si dividono gli utili in base al lavoro svolto.
Ogni forma giuridica ha delle caratteristiche specifiche in termini di costituzione, gestione, tassazione e regime contabile. Per scegliere quella più adatta a te devi valutare attentamente i pro e i contro di ciascuna opzione.
La forma migliore per avviare un'attività insieme ad altre persone è sicuramente la società di capitali. Nello specifico, le forme di società di capitali più semplici del nostro ordinamento sono rappresentate dalla società a responsabilità limitata e dalla società a responsabilità limitata semplificata.
La differenza non è sottile se teniamo conto che, mentre la prima deve - di norma - avere un capitale sociale pari o superiore a 10mila euro, la seconda può essere costituita con un capitale sociale ridotto, comunque compreso tra un euro e 9.999 euro.
Limitandoci a prendere in riferimento esclusivamente l'aspetto economico, la srl semplificata appare indubbiamente quella più indicata. Ma volendo esaminare più a fondo la tipologia della società ci sarebbe da dire che la società a capitale ridotto presenta alcune limitazioni. Lo statuto standard, ad esempio, potrebbe essere limitante per talune tipologie di startup. Altro aspetto da considerare è la credibilità che una società con capitale sociale pari a un euro possa avere rispetto a una srl con capitale sociale superiore a 10mila euro. Il capitale sociale, infatti, rappresenta una forma di garanzia verso investitori o verso coloro che intendano fare affari con la società.
Atto costitutivo standard
Le attuali normative prevedono che la società a responsabilità limitata semplificata possa essere costituita mediante l'utilizzo di un atto costitutivo standard il cui contenuto è già fissato dalla legge (D.M. 138 del 23 giugno 2012). Si tratta, in sostanza, di un modello predefinito la cui adozione esonera dal pagamento degli oneri notarili. Inoltre, chi sceglie di utilizzare lo statuto standard è esonerato dal versamento dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria.
I contenuti obbligatori del modello standard sono:
- il cognome, il nome, la data, il luogo di nascita, il domicilio, la cittadinanza di ciascun socio;
- la denominazione sociale contenente l'indicazione di società a responsabilità limitata semplificata e il comune ove sono poste la sede della società e le eventuali sede secondarie;
- l'ammontare del capitale sociale, pari ad almeno un euro e inferiore al valore di 10mila euro, sottoscritto e interamente versato alla data della costituzione (il conferimento deve avvenire in denaro).
La società a responsabilità limitata, dopo la riforma delle società di capitali del 2003, è diventata figura centrale del diritto societario sia sul piano didattico che su quello socio-economico. Non per questo è il modello società più diffuso tra gli operatori. Ne fa uno studio particolarmente approfondito Sabino Fortunato in un testo ricco di nozioni e suggerimenti utili. Si intitola La società a responsabilità limitata. Lezioni sul modello societario più diffuso e te ne suggerisco una attenta lettura.
Business plan
Le società in fase di costituzione non hanno ancora un bilancio in grado di dimostrare la profittabilità del business. Occorre, quindi, rivolgersi a investitori e partner utilizzando un business plan ossia un piano di business nel quale sono indicate le più importanti informazioni della società.
Il business plan contiene ogni utile dettaglio relativo al business che si intende avviare, la descrizione della società, i soci, l'organizzazione, le risorse umane, i prodotti, i prezzi, il marketing, lo stato patrimoniale, il conto economico, il cash flow. Insomma tutto.
Deve essere compilato correttamente, deve essere autorevole, deve essere in grado di dare credibilità al progetto d'impresa. Per la compilazione del tuo piano ti suggerisco l'utilizzo di alcuni modelli di business plan. Si tratta di progetti già completi da personalizzare secondo la tua idea imprenditoriale per ottenere un prodotto vincente e di grande impatto.
Iter burocratico per aprire un’attività
Per aprire un’attività in Italia, devi seguire un iter burocratico che può variare a seconda del tipo di attività che intendi svolgere e della normativa locale vigente. In generale, i passaggi fondamentali sono i seguenti:
- aprire una partita IVA presso l’Agenzia delle entrate;
- iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente;
- comunicare gli atti costitutivi della società alla Camera di Commercio;
- inviare la dichiarazione di inizio attività (DIA) o richiedere la concessione edilizia al comune dove si svolge l’attività;
- aprire le posizioni INPS e INAIL nel caso di assunzione del personale.
Per alcune attività, possono essere necessari ulteriori adempimenti, come il possesso di requisiti professionali specifici, l’ottenimento di autorizzazioni sanitarie o ambientali, l’iscrizione ad albi o ordini professionali.
Finanziamenti
Per aprire un’attività in Italia devi disporre di un capitale iniziale sufficiente a coprire le spese di avvio e le prime fasi operative. Se non hai abbastanza risparmi da investire puoi cercare dei finanziamenti alternativi:
- prestiti bancari: sono dei prestiti erogati dalle banche a condizioni agevolate per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale;
- finanziamenti pubblici: sono dei contributi a fondo perduto o agevolati erogati da enti pubblici (stato, regione, comune) per sostenere lo sviluppo economico e l’occupazione. Spesso sono legati a bandi specifici e a requisiti particolari da parte del beneficiario. In questo momento, uno dei principali incentivi destinati ai giovani imprenditori è Resto al Sud, una misura rivolta ai soggetti di età compresa tra 18 e 55 anni, che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate nelle regioni del Mezzogiorno. Prevede due differenti tipologie di incentivi:
- contributi a fondo perduto
- finanziamenti a tasso zero.
- finanziamenti privati: sono dei contributi provenienti da soggetti privati (familiari, amici, investitori) che decidono di sostenere il tuo progetto imprenditoriale. Possono essere sotto forma di donazioni, prestiti o partecipazioni al capitale sociale.
Come cogliere le opportunità del mercato
Per aprire un’attività in Italia nel 2023 devi essere in grado di cogliere le opportunità che il mercato ti offre e di adattarti ai cambiamenti in atto. Alcune delle tendenze più rilevanti che dovresti tenere in considerazione sono:
- la digitalizzazione: il processo di trasformazione digitale sta interessando tutti i settori economici e sociali. Per essere competitivo nel mercato attuale devi sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie digitali e offrire prodotti e servizi innovativi e personalizzati ai tuoi clienti;
- la sostenibilità: il crescente interesse verso tematiche ambientali ed etiche da parte dei consumatori e delle istituzioni. Per differenziarti dalla concorrenza devi dimostrare il tuo impegno verso la tutela dell’ambiente e della società, adottando pratiche ecologiche ed etiche nella tua attività;
- la personalizzazione: la sempre maggiore richiesta di prodotti e servizi su misura per i bisogni e i gusti dei singoli clienti. Per fidelizzare la tua clientela devi offrire soluzioni personalizzate, ascoltando le esigenze e le preferenze dei tuoi clienti.
Prima di concludere, eccoti uno strumento che, in questo particolare momento storico, ti potrà aiutare ad aprire un'impresa di successo. È la mia Guida all'avvio di un'impresa. Si tratta di un manuale completo e ricco di informazioni per chi vuole mettersi in proprio e conoscere gli aspetti più rilevanti dell'impresa, partendo dal business plan, proseguendo con la costituzione, con la gestione e fino ad arrivare al bilancio d'esercizio.
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