Sono tante le difficoltà che incontra chi vuole fare impresa in Sicilia nel 2024. Si va dalle difficoltà logistiche, infrastrutturali e di accesso al credito. Fino alla difficile reperibilità delle giuste professionalità. In questo articolo affronto il tema delle difficoltà che incontra chi vuole fare impresa in Sicilia ma anche quello delle opportunità di chi investe nell’isola.
Su ventuno regioni d’Italia, la Sicilia occupa il diciassettesimo posto per tasso di natalità d’impresa. Sette province su nove hanno fatto registrare statistiche molto inferiori alla media nazionale per natalità d’impresa. Ciò testimonia le difficoltà che incontrano gli imprenditori nel fare impresa in Sicilia: difficoltà logistiche, infrastrutturali, di accesso al credito ma anche di reperibilità delle giuste professionalità. Emergono Catania e Ragusa, province in cui il tasso di natalità è maggiore rispetto alla media dell’isola.
Secondo i dati Istat relativi al 2021, in Sicilia è presente solo il 6,29% delle imprese italiane. Di queste, la maggioranza opera, in linea con il dato nazionale, nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio.
La forma giuridica maggiormente diffusa nell’isola è l’impresa individuale (70% del totale delle imprese in Sicilia) mentre le società per azioni e le società in accomandita per azioni sono pressoché inesistenti.
Palermo e Catania sono le province in cui si concentra il maggior numero di imprese.
La principale difficoltà che incontra chi vuole fare impresa in Sicilia è certamente l’accesso al credito. Le banche e gli istituti di credito possono essere riluttanti a erogare prestiti alle imprese, specialmente alle nuove iniziative, a causa di percezioni di rischio più elevate o di una storia economica regionale complessa. Questo può limitare la capacità delle imprese di espandersi o di investire in nuove tecnologie e infrastrutture.
La posizione geografica della Sicilia, sebbene strategica nel Mediterraneo, può comportare alcune sfide logistiche. Le infrastrutture di trasporto, come strade, porti e aeroporti, possono non essere all’altezza delle esigenze delle imprese moderne, influenzando la capacità di movimentare merci e persone in modo efficiente.
Anche trovare personale qualificato può essere difficile, soprattutto in settori specializzati o di nuova formazione. Le imprese possono dover investire significativamente nella formazione dei dipendenti o cercare talenti al di fuori della regione.
Gli imprenditori che vogliono fare impresa in Sicilia possono sfruttare interessanti opportunità di business. Si è, infatti, concluso da poco il bando Fare Impresa in Sicilia, un contributo a fondo perduto finalizzato alla creazione e allo sviluppo d’impresa giovanile e femminile.
Agli imprenditori è stata messa a disposizione una dotazione finanziaria di 26milioni di euro. Beneficiari sono stati i giovani di età compresa tra 18 e 46 anni non compiuti e donne senza limiti di età residenti in Sicilia.
Rimane, invece, ancora disponibile la misura Resto al Sud, l’incentivo di Invitalia che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.
Puoi trovare maggiori informazioni sulla misura nell’ebook Guida all’incentivo Resto al Sud. Conoscerai tutti i dettagli della misura compresi i soggetti destinatari, le spese ammissibili, i limiti e le condizioni per fruire dell’agevolazione e le modalità di presentazione della domanda.
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- locazioni brevi, ossia i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a trenta giorni, ivi inclusi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, stipulati da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, direttamente o tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o che gestiscono portali telematici;
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