Le sopravvenienze attive e passive sono componenti del reddito d’impresa che derivano da eventi estranei alla normale gestione aziendale, occasionali o imprevedibili, che si verificano in esercizi diversi da quello di competenza. Si tratta di ricavi o costi che hanno un effetto correttivo sul reddito degli esercizi precedenti o successivi. In questo articolo ti dirò come gestire in contabilità le sopravvenienze attive e passive.
Sopravvenienze attive
Le sopravvenienze attive sono componenti positivi del reddito che derivano da costi ed oneri sostenuti in esercizi precedenti e vengono meno in un determinato esercizio.
Costituiscono sopravvenienze attive i ricavi conseguiti a fronte di spese e oneri dedotti ovvero di passività iscritte in bilancio in esercizi precedenti, i ricavi e i proventi di ammontare superiore a quello che ha concorso a formare il reddito degli esercizi precedenti e le somme incassate a titolo di risarcimento. Più in particolare, si considerano tali:
- spese, perdite ed oneri dedotti in precedenti esercizi;
- passività iscritte nel bilancio d’esercizio in precedenti esercizi;
- ricavi e proventi di ammontare superiore a quello che ha concorso a formare il reddito degli esercizi precedenti;
- somme incassate a titolo di risarcimento.
Caratteristica delle sopravvenienze attive è la non frequenza nel tempo, l’anormalità rispetto alla gestione ordinaria dell’impresa, l’entità rilevante rispetto al bilancio.
Sopravvenienze passive
Le sopravvenienze passive sono componenti negativi del reddito che derivano da ricavi o proventi conseguiti in esercizi precedenti e vengono meno in un determinato esercizio.
Si considerano sopravvenienze passive:
- il mancato conseguimento di ricavi e proventi che hanno concorso a formare il reddito nei precedenti esercizi;
- il sostenimento di spese a fronte di ricavi che hanno concorso a formare il reddito in esercizi precedenti;
- la correzione di errori contabili relativi a esercizi precedenti.
Caratteristica delle sopravvenienze passive è la non frequenza nel tempo, l’anormalità rispetto alla gestione ordinaria dell’impresa, l’entità rilevante rispetto al bilancio.
Come si registrano in contabilità le sopravvenienze attive e passive
Come ricordano Marco Rescigno e Paola Carrara, autori di Sopravvenienze attive e passive: analisi e gestione degli aspetti fiscali e contabili, con l'emanazione del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 139, di attuazione della Direttiva 34/2013/Ue, che ha sancito l'eliminazione dell'area E) Proventi e Oneri straordinari dallo schema di conto economico di cui all'art. 2425 c.c., le sopravvenienze attive e passive hanno perso la collocazione specifica.
In questo modo, la rappresentazione di tali fattispecie, per le società che appliano i principi contabili nazionali Oic, si è avvicinata a quella prevista per le società tenute all'applicazione dei principi contabili internazionali Ias/Ifrs, che non consentono la presentazione separata nel conto economico delle componenti straordinarie, in quanto ritenute correlate all'ordinario rischio d'impresa.
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