TFR e fondi pensione: le ipotesi allo studio del governo

Fondi pensione

La legge di bilancio per il 2025 inizia il suo iter e, benché sia ancora troppo presto per definire i possibili sviluppi, si possono già abbozzare alcune possibili ipotesi che attirano la nostra attenzione. Tra queste, la più probabile è una revisione dei criteri di destinazione del TFR in un fondo pensione. In questo articolo ti parlo delle ipotesi che sono attualmente allo studio del governo e che potrebbero riguardare il conferimento del TFR nei fondi pensione.

Conferimento del TFR nei fondi pensione: le ipotesi per il 2025

Destinare il TFR nel fondo pensione dopo 6 mesi di silenzio assenso o versare il 25% del trattamento in un fondo. Sono queste le due ipotesi attualmente allo studio del governo che potrebbero trovare il loro sviluppo nella prossima legge di bilancio.

Attenzione, quindi, a come evolverà la legge di bilancio 2025 poiché, qualunque sia la decisione, inciderà indubbiamente sul trattamento di fine rapporto di lavoro che ogni lavoratore dipendente riceverà al momento della cessazione del rapporto di lavoro e il trattamento pensionistico.

Cosa è il trattamento di fine rapporto di lavoro

Il trattamento di fine rapporto (TFR) è una somma di denaro che ogni lavoratore dipendente matura annualmente durante il periodo di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Questo importo viene accantonato e sarà erogato al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla causa della cessazione, che può essere licenziamento, dimissioni volontarie o raggiungimento dei requisiti pensionistici.

Il lavoratore può scegliere, in determinate circostanze, di lasciare il TFR presso il datore di lavoro o di destinarlo a forme di previdenza complementare, come i fondi pensione. Questa scelta può influenzare l’importo finale che il lavoratore riceverà al termine del rapporto di lavoro. Con le nuove ipotesi allo studio del governo tale libertà di scelta potrebbe essere condizionata. Occorre, pertanto, fare molta attenzione agli sviluppi della prossima legge di bilancio.

Trasferimento del TFR nel fondo pensione per silenzio assenso

Una delle prime probabili ipotesi è il conferimento del TFR in un fondo pensione dopo un periodo di silenzio-assenso.

In pratica, dal momento in cui l’ipotesi verrà tradotta in un provvedimento di legge, decorrerà un periodo, verosimilmente un semestre, entro il quale ogni lavoratore dipendente potrà manifestare il proprio dissenso nel conferimento automatico del TFR verso un fondo pensione.

Se il lavoratore non si esprime, il TFR conferirà verso un fondo pensione affinché sia garantito al lavoratore un sostegno aggiuntivo quando lascerà il lavoro per andare in pensione.

Quindi, qualora la legge di bilancio dovesse prevedere il conferimento del TFR verso il fondo pensione di categoria, tenuto conto che disposizione sarà pubblicata in gazzetta ufficiale negli ultimi giorni dell’anno, ciascun lavoratore avrà tempo fino alla fine di giugno 2025 per esprimere la propria volontà sul mantenere il TFR in azienda.

Conferimento del 25% del TFR in un fondo pensione

In alternativa al trasferimento del TFR in un fondo pensione per silenzio assenso, si può ipotizzare anche un trasferimento obbligatorio del trattamento di fine rapporto di lavoro verso un fondo pensione per una quota marginale del 25%.

In ogni caso, il lavoratore potrà scegliere di aumentare la percentuale per ottenere maggiore opportunità di risparmio pensionistico.

Quanto conviene conferire il TFR in un fondo pensione

Voglio essere pessimista: tra qualche anno, l’INPS non sarà più in grado di pagare le pensioni agli anziani a causa del calo demografico e dell’aumento delle aspettative di vita della popolazione.

Se consideriamo tale visione, la situazione diventa allarmante. E allora, come fare?

La soluzione è indubbiamente quella di alimentare un fondo pensione che va a integrare la pensione erogata dall’INPS. Il suggerimento, quindi, è quello di prevedere un versamento pari al 10% dello stipendio. Questo vuol dire, su un netto in busta paga di 1.500 euro, accantonare mensilmente 150 euro.

E certo - mi dirai tu - con un stipendio che permette a stento di sostenere le spese ordinarie come faccio a programmare un versamento di 150 euro mensili al fondo pensione?

Ecco che in tuo aiuto interviene il TFR.

Come ti ho detto in apertura di questo articolo, il TFR è una somma che il tuo datore di lavoro accantona mensilmente e che ti riconoscerà al momento della pensione.

Con il conferimento del TFR in un fondo pensione, il tuo TFR verrà semplicemente trasferito dal tuo datore di lavoro ad un Ente di previdenza che, nel tuo interesse, provvederà a investire il capitale affinché ti sia garantito il massimo ritorno economico.

Mi spiego meglio.

Quando un lavoratore si iscrive a un fondo pensione, viene attivata una posizione pensionistica personale. Questa posizione rappresenta una sorta di conto individuale nel quale vengono accumulati tutti i contributi versati nel corso degli anni, sia dal lavoratore stesso che, eventualmente, dal datore di lavoro. Tutti i contributi vengono poi investiti dal fondo seguendo strategie di investimento, che possono variare in termini di profilo di rischio e durata.

Il capitale accantonato viene, quindi, investito in vari strumenti finanziari, come obbligazioni, azioni, fondi comuni e altre attività finanziarie, con l’obiettivo di ottenere un rendimento nel lungo periodo. I rendimenti degli investimenti sono quindi la principale variabile che determina l’importo della prestazione pensionistica finale, la quale è perciò soggetta alla volatilità dei mercati finanziari.

Ogni contributo versato viene allocato nel patrimonio del fondo e il valore del capitale accumulato cresce (o può decrescere) nel tempo in base ai rendimenti generati dagli investimenti. Questi rendimenti vengono regolarmente accreditati sulla posizione individuale, al netto delle spese di gestione del fondo, che sono necessarie per sostenere le attività amministrative e finanziarie. L’importo finale disponibile per il lavoratore al momento del pensionamento dipenderà dunque da una combinazione dei contributi versati e dei guadagni o delle perdite ottenute dall’attività di investimento.

Per affrontare queste problematiche, alcuni fondi offrono soluzioni più diversificate per ridurre il rischio di investimento, come opzioni di portafogli più prudenti, con prevalenza di obbligazioni rispetto ad azioni. Inoltre, esistono garanzie accessorie opzionali che il lavoratore può scegliere, ad esempio prodotti finanziari che riducono l’esposizione al rischio nei periodi più vicini al pensionamento.

I fondi pensione, pertanto, offrono diverse linee di investimento, ciascuna caratterizzata da un differente profilo di rischio e rendimento potenziale. In genere, le linee di investimento possono variare da più aggressive, con maggiore esposizione in azioni e quindi con potenziale maggiore rendimento (ma anche rischio maggiore), a più prudenti, con prevalenza di obbligazioni e strumenti a reddito fisso, che sono meno rischiosi ma solitamente offrono rendimenti più bassi.

Il lavoratore ha la possibilità di scegliere la linea di investimento che meglio si adatta alla propria situazione e tolleranza al rischio. In genere, i lavoratori più giovani, che hanno un orizzonte temporale lungo prima del pensionamento, possono scegliere strategie più aggressive mentre coloro che sono più vicini al termine della loro vita lavorativa tendono a preferire opzioni più conservative per proteggere il capitale accumulato.

Tieni conto, inoltre, che se aderisci ad un fondo pensione potrai beneficiare di interessanti agevolazioni fiscali.

Certo, la materia è molto vasta. Ecco perché, rispetto ad altri Paesi come la Germania, in Italia il numero dei lavoratori che hanno scelto di aderire ad un fondo pensione è veramente basso. Sicuramente è colpa della cattiva informazione. Molti lavoratori, infatti, conoscono poco la previdenza integrativa.

Tu che stai leggendo questo articolo sei già a buon punto ma il mio suggerimento è quello di non fermarti. Approfondisci fin da subito le tue conoscenze sulla previdenza integrativa e sul conferimento del TFR in un fondo pensione. Per te è disponibile il mio ebook Regole per aderire ad un fondo pensione con versamenti volontari e conferimento del TFR, il testo che ti permetterà di comprendere gli strumenti della previdenza complementare. Punto di forza dell’ebook è la chiara spiegazione dei principi che regolano le forme pensionistiche complementari affinché tu possa adottare le tue scelte con consapevolezza e convinzione e destinare il tuo TFR ad un fondo pensione che sia in grado di rivalutare i tuoi risparmi.

Per approfondire

Regole per aderire ad un fondo pensione con versamenti volontari e conferimento del TFR

L'ebook Regole per aderire ad un fondo pensione con versamenti volontari e conferimento del TFR chiarisce le regole stabilite dalla vigente normativa per aderire ad un fondo pensione attraverso contributi volontari o tramite la destinazione del TFR. Dopo una attenta esposizione dei principi generali delle forme pensionistiche complementari, sono commentate le modalità di adesione, finanziamento e contribuzione dei fondi pensione.

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