Quando ci si approccia ad una candidatura è lecito porsi dubbi su come fare un curriculum idoneo ad essere preso in considerazione e quindi a non venire scartato.
Il problema è ampio, perché include praticamente qualsiasi aspetto del CV. Come andrà composto a livello grafico? Quali elementi vanno inseriti? Quali invece vanno evitati? Tra queste domande, una in particolare riveste grande importanza: le espressioni da utilizzare.
Il linguaggio è senza dubbio la parte più importante di un curriculum, perché permette al recruiter di avere un’immagine chiara del candidato. Un linguaggio trascurato e con errori farà letteralmente respingere quasi da solo il CV, mentre un linguaggio curato è segno di grande precisione. Vediamo in particolare quali sono le espressioni e i cliché da evitare nel CV.
«Familiarità con…»
La prima espressione sconsigliata è proprio familiarità con…. Questo perché si tratta di una frase piuttosto vaga, che cerca di racchiudere in sé un qualcosa di molto ampio senza sentirsi in obbligo di scendere troppo nel dettaglio.
Ovviamente non dovrete escluderla del tutto dal vostro repertorio linguistico: il consiglio è soltanto quello di evitare. Ma quali vanno preferite, in buona sostanza? Meglio utilizzare qualcosa di specifico, come un periodo (“10 anni di esperienza con Office...”) oppure una descrizione delle mansioni svolte con un determinato software.
«Tra le responsabilità…» e una lunga lista al seguito
Altro errore è includere una frase del tipo "tra le responsabilità, ho ricoperto il ruolo di…", magari seguita da una lunga lista di queste. Potrebbe sembrare controproducente non inserire qualcosa di questo tipo, ma in realtà andrà tutto a vostro beneficio.
Meglio descrivere, ad esempio, come avete aiutato il vostro precedente datore di lavoro a raggiungere un determinato obiettivo di business, o come avete contribuito a realizzare un determinato progetto in una qualche azienda. In questo modo dimostrate propositività: le sole responsabilità restituiscono un sottile senso di egoismo.
«Competenze chiave»
Si tratta di un’espressione particolarmente adorata dalle agenzie per il lavoro e dai centri per l’impiego. La realtà dei fatti è che si tratta di una frase vuota, anche in questo caso troppo vaga.
È sempre meglio descrivere le proprie competenze con Skills/Abilità oppure Qualifiche.
«Proattivo» e «laborioso»
In molti amano descriversi come proattivi e laboriosi, nonché con tutte le espressioni simili che seguono. Anche in questo caso, oramai si tratta di parole abusate nel mondo dei CV e che hanno perso gran parte della loro efficacia nel corso degli anni.
Sarebbe opportuno preferire espressioni più precise, in grado di descrivere con maggiore efficacia la vostra attitudine. Un esempio potrebbe essere “Ho creato un calendario annuale per i report aziendali, aumentando la produttività del 25%”. Avrete incluso in una sola frase un’esperienza pregressa e un messaggio molto positivo di proattività e di propositività.
«Giocatore/lavoratore di squadra»
Questo tipo di frasi ha un problema: è inquantificabile. Potreste aver giocato per qualche squadra di calcio, basket, pallavolo in passato, e quindi potreste davvero aver sviluppato competenze di squadra: ma chi può dimostrarlo? Meglio, anche in questo caso, dare esempio di obiettivi raggiunti in una squadra, sia essa sportiva oppure lavorativa.
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