La pensione è un passaggio fondamentale nella vita lavorativa di ogni individuo. Nonostante possa risultare un argomento complesso e di difficile comprensione, è fondamentale sensibilizzare le persone sull’importanza che ricopre nelle vite di tutti, sin dalle prime esperienze lavorative.
Tenere sotto controllo quanti contributi si sono versati e quanto spetta di pensione, anno dopo anno, è importantissimo per capire se ci sono errori, se occorre valutare delle integrazioni e così via. Per ottenere questo genere di informazioni è necessario effettuare il calcolo pensione, un’attività non così semplice come potrebbe sembrare e che, in quanto tale, va affidata a consulenti dedicati.
Pur trattandosi di un calcolo complesso, è possibile sempre consultare le previsioni del proprio istituto previdenziale di riferimento o, magari, farsi un’idea in proiezione futura compilando uno dei numerosissimi calcolatori online.
Al raggiungimento di determinati requisiti, tra cui l'età pensionabile e l'anzianità contributiva, si può accedere alla pensione e beneficiare di un trattamento economico mensile erogato dall'INPS o dalle casse professionali.
Chi ha iniziato a versare contributi successivamente al 1995 può accedere alla pensione nel 2019 con soli 5 anni di contributi, purché possieda almeno 71 anni di età. Questa opzione è particolarmente vantaggiosa per coloro che hanno avuto una breve carriera lavorativa e desiderano pensionarsi con requisiti meno rigidi.
Un'altra possibilità è rappresentata dalla "Quota 100", misura attiva nel triennio 2019-2021 che consente di accedere al trattamento pensionistico all'età di 62 anni e con almeno 38 anni di contributi al 31 dicembre 2021.
Per chi si trova in situazioni di disagio, invece, c'è l'Ape sociale, cioè la possibilità di ricevere un'anticipazione della pensione fino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Differentemente, l’Ape volontaria permette di ottenere un prestito erogato da una banca per andare in pensione prima del raggiungimento dell'età pensionabile. Per valutare la propria situazione contributiva e il rispetto dei criteri previsti dalla legge, in ogni caso, conviene far riferimento a un esperto in consulenza pensionistica.
Tenere sotto controllo quanti contributi si sono versati e quanto spetta di pensione, anno dopo anno, è importantissimo per capire se ci sono errori, se occorre valutare delle integrazioni e così via. Per ottenere questo genere di informazioni è necessario effettuare il calcolo pensione, un’attività non così semplice come potrebbe sembrare e che, in quanto tale, va affidata a consulenti dedicati.
Pur trattandosi di un calcolo complesso, è possibile sempre consultare le previsioni del proprio istituto previdenziale di riferimento o, magari, farsi un’idea in proiezione futura compilando uno dei numerosissimi calcolatori online.
Come funziona la pensione in Italia
In Italia il sistema pensionistico è basato sul principio della contribuzione. I lavoratori devono versare regolarmente contributi previdenziali durante la loro carriera lavorativa, accumulando l’anzianità prevista dalla legge.Al raggiungimento di determinati requisiti, tra cui l'età pensionabile e l'anzianità contributiva, si può accedere alla pensione e beneficiare di un trattamento economico mensile erogato dall'INPS o dalle casse professionali.
Come si effettua il calcolo della pensione
Il calcolo della pensione si basa su diversi elementi, tra cui l'anzianità contributiva maturata dal lavoratore e la tipologia di calcolo adottata. Nel nostro Paese esistono tre sistemi di calcolo della pensione:- il sistema contributivo,
- il sistema retributivo,
- il sistema misto.
Sistema contributivo
Nel sistema contributivo l'importo della pensione è direttamente correlato al montante contributivo (cioè la somma totale dei contributi versati rivalutata con un coefficiente) accumulato dal lavoratore durante la sua carriera lavorativa.Sistema retributivo
Nel sistema retributivo l'importo della pensione è calcolato sulla base della media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di attività lavorativa, rivalutate con indici ISTAT fissati annualmente.Sistema misto
Per finire c’è il sistema misto, ossia quello che combina elementi del calcolo contributivo e retributivo e che si applica ai lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e, a partire dal 1° gennaio 2012, anche a coloro con un'anzianità contributiva di almeno 18 anni al 31 dicembre 1995.Agevolazioni utili da conoscere
Nel corso degli anni sono state introdotte modifiche per consentire anche a lavoratori con situazioni particolari di poter percepire la pensione. Per esempio è questo il caso di lavoratori con 15 anni di contributi, i quali possono accedere alla pensione se rientrano in specifici criteri.Chi ha iniziato a versare contributi successivamente al 1995 può accedere alla pensione nel 2019 con soli 5 anni di contributi, purché possieda almeno 71 anni di età. Questa opzione è particolarmente vantaggiosa per coloro che hanno avuto una breve carriera lavorativa e desiderano pensionarsi con requisiti meno rigidi.
Un'altra possibilità è rappresentata dalla "Quota 100", misura attiva nel triennio 2019-2021 che consente di accedere al trattamento pensionistico all'età di 62 anni e con almeno 38 anni di contributi al 31 dicembre 2021.
Per chi si trova in situazioni di disagio, invece, c'è l'Ape sociale, cioè la possibilità di ricevere un'anticipazione della pensione fino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Differentemente, l’Ape volontaria permette di ottenere un prestito erogato da una banca per andare in pensione prima del raggiungimento dell'età pensionabile. Per valutare la propria situazione contributiva e il rispetto dei criteri previsti dalla legge, in ogni caso, conviene far riferimento a un esperto in consulenza pensionistica.
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